Non era un keynote. Non c’erano effetti speciali, slide patinate o prodotti da lanciare. Solo Steve Jobs, nel 2007, davanti al suo team, a microfono spento per il mondo ma acceso per chi stava costruendo la Apple che stava per reinventare tutto.
Nel video emerso da un archivio interno, Jobs pronuncia una delle frasi più potenti della sua carriera, senza cercare l’effetto:
“One of the ways that people express their appreciation to the rest of humanity is to make something wonderful and put it out there.”

Il senso di fare le cose bene, anche se nessuno lo vede

Nella registrazione, Jobs parla di umanità. Non di tecnologia. Spiega che creare qualcosa di meraviglioso è un gesto di gratitudine verso il mondo, anche se non si conosceranno mai coloro che ne trarranno beneficio.
Non serve incontrarli, né ricevere riconoscimenti. Basta aver fatto qualcosa con cura, davvero bene, e metterlo là fuori.

Una visione che rovescia la logica del prodotto usa-e-getta o del guadagno immediato. Per lui, progettare un Mac, un iPod, un’interfaccia, era un atto di rispetto verso le persone. Un modo per lasciare qualcosa di bello, funzionante, umano.

Il Jobs più vero, fuori scena

Rispetto ai keynote scintillanti, questo frammento ci mostra un Jobs diverso: riflessivo, essenziale, quasi vulnerabile. Parla al team in un momento cruciale: Apple ha appena rivoluzionato il mondo con l’iPhone, ma lui non alza i toni. Al contrario, abbassa il volume per far emergere il pensiero profondo.
Per Jobs, la tecnologia non vale niente se non contiene intenzione. La vera innovazione non è nella novità, ma nel motivo per cui la crei.

Questo video, apparentemente semplice, è diventato negli anni un manifesto silenzioso della filosofia Apple: creare qualcosa di significativo, curato nei dettagli, che migliori la vita anche solo di una persona.


📺 Guarda il video originale qui: 👉 Steve Jobs (2007) – Make something wonderful

✍️ Testo a cura della redazione Macmorabilia

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